Rapimento (Marocco 2018)
Quante volte, nel mio andare, ho visto gente coprirsi gli occhi (bada bene: non il volto… gli occhi) per non farsi rubare l’anima da questo strano aggeggio, da cui io non riesco a separarmi.
Rispettoso procedo, in silenzio, immobilizzando le mani e cercando di incamerare quell’immagine in altre camere non oscure: la mia mente, il mio cuore.
Ma quando capita che quegli occhi non vengono coperti, ma anzi mi fissano, mi imbrigliano, con lacci di cui non posso fare a meno… quando capita che sono loro a rapire l’obbiettivo e non viceversa… succede la magia.
Succede che quegli occhi parlano e mi raccontano in una lingua universale la storia di un’intera vita, di un’anima che in quel momento davanti a me si spoglia e mi si regala, in tutta la sua sconcertante semplicità e insondabile potenza.
Succede che i nostri occhi si incontrano.
Succede che in quel preciso istante le nostre anime si fondono.
E ogni volta che succede tutto questo… beh… è uno spettacolo!