Un prezioso scialle
intarsiato di ricordi
che ti scalda nella brezza
di stagioni senza abbracci.

Acqua fresca cui attingere
tra il grigiore polveroso
di un oggi che spaventa
per l’arsura di menti e intenti.

Note e rime che amoreggiano
nel silenzio settembrino
per colmare spazi pregni
di assenze e pensieri mesti.

Questo trova chi varca la soglia,
chi entra in contatto con l’arte e il mistero
di un uomo che è immenso,
ma spesso ne è dimentico.

Io ho varcato questa soglia
e vorrei viverci dentro.
Mi accontento del regalo che mi ha fatto:
la certezza, che già avevo,
che la vita non è degna
senza arte né poesia.